solo la musica del concerto delle" quattro stagioni" di Vivaldi
è da ascoltare quando scende la neve:
queste note scintillanti che hanno riempito il mio spirito e reso
felice e vibrante il mio cuore
sono un mezzo per allietare la mia gioiosa casa/
mi accompagnano mentre dipingo
mi carezzano delicate quando compongo/
nel silente turbinio nella notte coprirai ogni cosa
di freddo bianco velluto
ma non la mia ardente arte, ne' il mio spirito ribelle.
lolita-malù
mercoledì 30 gennaio 2019
martedì 29 gennaio 2019
AMORE
la potenza della parola al servizio della forma più antica
e preziosa di legame umano, l'amore, spiegando il viaggio
della nostra psiche e dentro al sentimento amoroso,
ieri sera alle 23,30 sulla 3,
lo scrittore e psicanalista Massimo Recalcati
ci ha donato nella magistrale trasmissione de "Lessico Amoroso"
la dimostrazione e la dinamica di questo unico complesso sentimento nel comportamento umano.
ho ascoltato Neruda, poeta dell'amore e della passione, dalla voce di Carla Signoris e avanti Rossella Postorino che legge un brano
del suo romanzo "Le assaggiatrici".
mi ha colpito forte il paragone dell'amore con il fuoco, motivo portante di tutta la trasmissione che offre lo spunto di quanto il sentimento amoroso bruci e divori.
bellissimo programma che affronta le relazioni di coppia usando
la psicanalisi in un contesto di dialogo prezioso e illuminante.
seguirò tutte le altre puntate del lunedì anche in attesa di Benigni a completare il bellissimo film "la tigre e la neve" che ha iniziato la trasmissione e ruminare nella mia psiché la storia di Romeo e Giulietta, antica storia, attualissima di dinamica bellezza, dolore e dramma.
ho ringraziato il cielo di non avere smartphone ipnotici fuorvianti
ne' di avere gusti televisivi diversi dai miei di cultura e storia:
di questo devo ringraziare la mia famiglia che mi ha iniziato e inculcato la lettura, lo studio e la ricerca dell'arte sotto ogni forma.
lolita-malù
domenica 27 gennaio 2019
27 GENNAIO GIORNO DEL RICORDO
la mia amica più cara quando abitavo a Genova,
città in cui son nata, si chiamava Rolanda.
lei e sua sorellina minore Silvestra erano le mie
compagne di giochi; allora avevo sei anni e frequentavo le elementari e appena finiti gli impegni di studio,
correvo al piano di sopra al nostro dove abitavano.
le nostre case, i nostri appartamenti, tenevano un piano intero ciascuno, erano abitazioni di dodici locali, stanze grandi,vasti spazi
in cui non si finiva mai di girarci dentro.
io abitavo al penultimo piano e Rolanda e famiglia all'ultimo;
questi palazzi erano posti in alto a mezza collina, sopra la galleria ferroviaria di Stazione Principe, in via Angelo Ceppi e godevano della vista meravigliosa del porto e del mare,
la casa della mia amica aveva un posto prezioso che noi usavamo per i nostri giochi, il terrazzo favoloso in cui potevamo scorazzare e correre libere e felici/ se c'era pioggia un locale provvido del terrazzo ci riparava e continuavamo con pentolini, bambole, tavolinetti e sedie giocare alle "signore"/
le nostre famiglie erano amiche di quell'amicizia legata alla nostra amicizia di bambine felici e spensierate e d'estate si andava al mare
tutti insieme a Varigotti dove avevamo la casa proprio sulla spiaggia e anche li' tra bagni, spruzzate, nuoto, palette e secchielli si continuava l'infinita gioia del gioco/
arrivò il 1938 e mio padre per carriera fu trasferito a Milano;
tristissimo fu quel giorno in cui mi staccai dal mio magico mondo, da Rolanda e Silvestra, dalla grande casa, dalla vista del mare, dalle zie, dai cugini, dalla mia scuola, dalla mia città piena di luce e sole, per arrivare in una metropoli dove per la prima volta vidi la nebbia la brina e la neve/
ma non fu tanto questo il dolore,
fu che persi contatto con le mie amiche con Rolanda specialmente, la mia amica geniale, che sapeva inventare giochi straordinari.
persi di loro ogni notizia
erano EBREE
sperai che avessero preso, lei e la sua famiglia, un piroscafo magico che andava in America, ma non seppi di loro più nulla.
la guerra imminente ci travolse
le leggi razziali ci divisero
i campi di concentramento apparvero
la storia orrenda ammutolì ogni parola o grido
oggi è il giorno della Memoria della Shoah
e ho voluto a modo mio ricordarvi amiche mie:
Cara Rolanda, cara Silvestra: SHALOM
lolita-malù
città in cui son nata, si chiamava Rolanda.
lei e sua sorellina minore Silvestra erano le mie
compagne di giochi; allora avevo sei anni e frequentavo le elementari e appena finiti gli impegni di studio,
correvo al piano di sopra al nostro dove abitavano.
le nostre case, i nostri appartamenti, tenevano un piano intero ciascuno, erano abitazioni di dodici locali, stanze grandi,vasti spazi
in cui non si finiva mai di girarci dentro.
io abitavo al penultimo piano e Rolanda e famiglia all'ultimo;
questi palazzi erano posti in alto a mezza collina, sopra la galleria ferroviaria di Stazione Principe, in via Angelo Ceppi e godevano della vista meravigliosa del porto e del mare,
la casa della mia amica aveva un posto prezioso che noi usavamo per i nostri giochi, il terrazzo favoloso in cui potevamo scorazzare e correre libere e felici/ se c'era pioggia un locale provvido del terrazzo ci riparava e continuavamo con pentolini, bambole, tavolinetti e sedie giocare alle "signore"/
le nostre famiglie erano amiche di quell'amicizia legata alla nostra amicizia di bambine felici e spensierate e d'estate si andava al mare
tutti insieme a Varigotti dove avevamo la casa proprio sulla spiaggia e anche li' tra bagni, spruzzate, nuoto, palette e secchielli si continuava l'infinita gioia del gioco/
arrivò il 1938 e mio padre per carriera fu trasferito a Milano;
tristissimo fu quel giorno in cui mi staccai dal mio magico mondo, da Rolanda e Silvestra, dalla grande casa, dalla vista del mare, dalle zie, dai cugini, dalla mia scuola, dalla mia città piena di luce e sole, per arrivare in una metropoli dove per la prima volta vidi la nebbia la brina e la neve/
ma non fu tanto questo il dolore,
fu che persi contatto con le mie amiche con Rolanda specialmente, la mia amica geniale, che sapeva inventare giochi straordinari.
persi di loro ogni notizia
erano EBREE
sperai che avessero preso, lei e la sua famiglia, un piroscafo magico che andava in America, ma non seppi di loro più nulla.
la guerra imminente ci travolse
le leggi razziali ci divisero
i campi di concentramento apparvero
la storia orrenda ammutolì ogni parola o grido
oggi è il giorno della Memoria della Shoah
e ho voluto a modo mio ricordarvi amiche mie:
Cara Rolanda, cara Silvestra: SHALOM
lolita-malù
sabato 19 gennaio 2019
LUNA D'ORIENTE
appariranno le stelle
quando questa luna crescente
mi darà l'addio
solo allora capirò quanto bella e silenziosa
ha illuminato il mio cammino
squisitamente lucente
piena di tenerezza.
lolita-malù
mercoledì 16 gennaio 2019
RICORDI
sono stata fortunata a lavorare nel campo editoriale
e dirigere l'ufficio Aggiornamento e Confronto
dell'Enciclopedia Rizzoli-Larousse e gli Annuari.
ho conosciuto persone bellissime: scrittori e poeti
studiosi e ricercatori, storici e scienziati,
ho visto sfilare modelle al teatro di posa
attori e sceneggiatori della Cinerz
ho avuto legami con la Rai tramite la quale
ho stretto amicizie importanti e vivaci
di giornalisti e critici nonchè registi...
poi il mio Lucio Mastronardi mio cognatino
Giuseppe Berto, con cui non si finiva di parlare
di spunti letterari e progetti
e poi altri scrittori giornalisti glorie nostre e onori nostri:
Enzo Biagi, Oriana Fallaci, Bevilacqua e infiniti nomi
la gloriosa BUR
e tutta la nostra gente, i redattori,
i telefoni che squillavano
il fermento delle redazioni
un mondo senza computer allora,
solo ponti-radio telefoni e telescriventi
si era veramente in lavoro senza orari
si sapeva quando si entrava e non quando si usciva
per notizie improvvise da mettere a stampa
o visto-si-stampi o menabò che non andavano
si ricominciava tutto daccapo
redazioni in contatto vivo
con la tipografia
un immenso mondo di rotative
che non si fermavano mai notte e giorno...
oggi c'è la tecnologia, il virtuale il progresso
ma in me è rimasta la nostalgia
l'odore della carta stampata
delle bozze da correggere
che ti lasciavano macchie nere sulle dita...
lolita-malù
martedì 15 gennaio 2019
POETICA
vola
le disse
e lei volò
su acerbe erbe
campi irrorati
da improvvise piogge
specchi di luce
laghi
e immensi spazi
tra nuvole trasparenti
il mare luminoso di velluto
ove
le vaghe stelle d'oriente
trovavano specchio.
lolita-malù
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