sabato 7 giugno 2008

studiare

non so che cosa ho combinato prima, quando mi sono accinta a scrivere di mia nipote Caterina, la bella studentessa universitaria che studia troppo e che mi fa sentire un asino, anzi un mucchio di asini scalpinati e raglianti... come dicevo prima nel post perduto chissà dove, questa faccenda che si studi troppo e che si prendano voti inacessibili, mi sconvolge/ io che sono stata campione di 4 anche in condotta e che solamente in italiano e disegno mi salvavo, trovo che questo tremendo vizio di essere così costanti sui libri mi disintegra e mi paralizza/
che fine avrà fatto il mio scritto di poco fa.., non sono ancora pratica di queste procedure chissà forse l'ho mandato in India o in Perù, cosa che mi compiace, perchè spiegavo come l'applicazione allo studio per me fosse difficoltosa per colpa di insegnanti non adatte a fissare la mia attenzione durante le lezioni/ prendiamo quella di filosofia, stavo dicendo prima, un essere antropomorfo, anzi un'ameba con un viso su cui spiccava uno sguardo strabico terrificante, per cui non sapevi mai dove guardasse, e dalla voce che da vocina, mentre si accalorava strapazzando Socrate o Platone i miei preferiti, diventava vocione.. dalla sua scollatura spuntava una vistosa peluria nera da vero lupo di mare/ per non parlare delle sue braccine da focomelica che agitava in continuazione, insomma era una vera distrazione e io che di fantasia ne avevo tanta supponevo che durante la lezione avvenisse una straordinaria mutazione e che sotto quegli abiti ci fosse un energumeno fuggito da qualche manicomio*** i pazzi si sa sono intelligentissimi e sanno come fare a divenire professori, anche se la mia scuola fosse una di quelle selezionate, adatta alla mia turbolenza/

la Lulu' la mia Yorki dice che devo andare a ripetizione e che è una vergogna che io sia un somaro***ma quella scuola chi mi ha indicato per ricuperare un po' di scienza mi pare esagerata: dice che sta sotto un certo ponte dove scorre una corrente limacciosa e che gli allievi tutti attempati come me, vengono condotti li' per lezioni straordinarie e che i professori avanzando, spingono gli scolari verso la riva sperando che una massa consistente venga portata via dalla corrente tumultuosa e che spariscano in maniera degna e silenziosa, da vecchi che non rompano più le scatole come me... ma a me pare che la Yorki esageri, come al solito lo fa per tenermi sveglia la notte per ascoltare i suoi racconti gotici **/ cara Caterina è colpa tua che studi troppo, se non fosse così non mi verrebbero in mente i miei tragici anni di scuola e non mi sentirei un asino ragliante***meno male che ci sto facendo l'abitudine di essere asino, e l'unica cosa che mi fa pensare e faticare è quando prendo l'ascensore: non so mai dove mettere gli zoccoli e la coda che rimane spesse volte fuori e ferma tutto.... mah ci penserò, perchè le scale con quattro gambe sono a dir poco una faticaccia! un consiglio per favor***********