mercoledì 20 novembre 2013

uccelli uccellacci uccellini

mi rivolgo a lei carissima e gentilissima signora, esperta in ornitologia e di uccellaggine varie e dintorni, in cui in questi giorni di pioggie torrenziali, di
venti forza 7-9, vere valanghe di aria turbolenta, le sue intelligenti mangiatoie dei suoi cari volatili sono esposte alle intemperie più varie e violente non avendo nessuna tettoia da riparare il cibo che viene loro dato.
visto che si tratta del solito pastone di pane e acqua, già di per se' sbrodolendo
e molliccio, con la pioggia e stravento il nutrimento offerto con tanta sollecitudine e passione, diventa una pozzanghera di qualcosa di indefinibile,
uno sgazzabuglio in cui galleggiano pezzi di pane e qualcosaltro non ben determinato... una visione attraverso la cortina di pioggia battente che umilia il cuore e gli occhi di chi guarda, sperando sempre che qualche visione paradisiaca illumini la sua fervida mente e suggerisca dei rimedi sia per i ripari contro gli elementi della natura selvaggia, che un genere diverso di alimentazione, specialmente ora che il freddo si avvicina, periodo in cui gli animali hanno bisogno di cibo altamente energetico per sopravvivere al gelo e alla neve.
penso che un pensiero fugace le sia insinuato nell'anima e che possa ovviare alle cure che lei da' con tanto fervore e devozione, cambiando alimentazione e riparando i cari volatili... mi spiace non vedere più i deliziosi merli, le arroganti gazze, sono solo rimaste stremate le innocenti tortore e gli sprovveduti passeri che, nonostante tutto, pioggia vento e gelo prolificano in grande quantità e non ci si accorge dello sterminio che si propana.
a meno che le gazze e i furbi merli abbiano cambiato territorio......
mica tutti a questo mondo sono scemi!
lolita,