domenica 31 maggio 2015

riflessioni





guardate che meraviglia!
un inseparabile di nome Ulisse
e un calopside con ciuffo di nome Archimede
son gli appassionati uccellini così domestici e tenerissimi che Maria mia affettuosa e memorabile amica mi ha spedito via email
che non posso non postare sul mio blog!
io l'invidio ma non posso tenerli perchè mi sposto spesso viaggiando
spesso sono a Milano, ultimamente quando non avevo voglia di fare nulla e di scrivere nulla, in cerca di spunti mi sono spostata dalla mia orrenda regione ignorante alla Liguria mio luogo di nascita, a guardare il mare e vedere come anche la pioggia e il nuvolo sul mare siano diversi dalla piatta padania.
sono sempre pieni di romanticismo e di fragrante odore di mare, le agavi solenni si piegano dagli scogli verso il mare, i pini marittimi si slanciano felici nel vuoto per assaporare il gusto del volo verso le spume bianche dove batte il mare impetuoso sulle scogliere scure,
uno scenario millenario ma che mi pare sempre nuovo per l'incessante movimento delle onde audaci e del mare azzurro vellutato che di notte pare seta trapunto dei lucori di vaghe stelle lontane.
che ne sapete voi padani della terra piatta e sterminata carica di culture di pomodori, di orribili masse sterminate di piantagioni dove il sole assassino brucia anche il più potente pensiero riducendolo
a una massa di volgare linguaggio, che ne sapete voi provinciali che l'unico spasso è andare a lucidare le tombe e cambiare fiori nei vostri cimiteri, non per il ricordo romantico o doloroso, ma solamente per non far parlare male la gente, specialmente di domenica dove per spettegolare andate anche a messa grande, l'unico club rimasto per la maldicenza che frequentate con fervore assassino.
io quando morirò, mi faccio bruciare, incenerire e poi gettare le ceneri rimaste al vento meglio sarebbe in mare mio grembo naturale... vedete che divagamento: 
dai pappagallini, pappy inenarrabili, passo a descrivere le schifezze
della pianura che detesto con tutto il cuore, non si salva neppure Venezia che vorrei sprofondasse tanto puzza di marcio e di laguna, figurarsi le varie città, solo l'angolo veneto delle mia Colombara si salva nella mia memoria, ma rimane solo una memoria perchè per opera di un fesso e di altre complicazioni ora la penso solamente, di quando ero piccola e poi staffetta partigiana/ solamente allora i ricordi sono belli e voluti.
gli altri sono sommersi dallo sdegno e presto dalla dimenticanza
non sono fatta per i fessi
ne' per gli ignoranti
e presto anche questo finirà perchè mi aspetta la storia metropolitana di Milano, l'unica città che si salva dalla piatta padania, che mi fa vivere un po' Parigi, un po' Vienna e Copenaghen e un po' Stoccolma, ma state sicuri che solo di sgembo andrò all'Expo solo alla fine quando i romantici vapori delle nebbie milanesi avvolgeranno i silenzi di una città addormentata che vive gridando tutta la sua forza.
lolita